Non sempre: un alto tasso di rimborso (l'11%) si registra infatti anche tra i farmaci ultra-orfani che non sono mai stati valutati da alcuna agenzia europea
CRACOVIA (POLONIA) – Esiste un rapporto fra le raccomandazioni espresse dalle agenzie di valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA) e lo stato di rimborso dei farmaci orfani? Uno studio polacco, pubblicato sull'Orphanet Journal of Rare Diseases, ha cercato di capire se le raccomandazioni HTA positive si traducano o meno in decisioni di rimborso, vale a dire nella loro effettiva accessibilità per i pazienti. La ricerca ha confrontato le raccomandazioni per i farmaci orfani emesse da otto autorità europee (Germania, Francia, Olanda, Polonia, Svezia, Inghilterra, Galles e Scozia) e lo stato di rimborso di questi farmaci nei stessi Paesi. Sono stati eseguiti anche dei calcoli separati per tre sottogruppi: i farmaci ultra-orfani, i farmaci orfani oncologici e gli altri farmaci orfani (non ultra-orfani e non oncologici).
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